Quel bel viaggio di Nikki. Un viaggio chiamato amore

Le pantofole. Si può essere così distratti da scivolare per colpa di due pianelle di stoffa e farsi anche male.

“Ho qualcosa al polmone!”. L’ho detto io, li ho tolti dall’imbarazzo, non so neanche perché. Io non fumo!

Paolo mi stringe dalla schiena, forte, sento le sue braccia scaldare ciò che prima “in quel tubo” metallico sembrava si congelasse.

Sebben che siamo donne, paura non abbiamo.

L’ordine è resistere. Il primo che crolla veniamo giù tutti. Andrà tutto bene.

La porta di casa non mi è mai sembrata così lontana e tanto desiderabile

“Mamma, sei tornata!”. E poi sono solo baci e lacrime

«Io non ce l’avrei mai fatta senza di te!». «Sei stata una guerriera, Nicoletta, e comunque io non ti avrei mai permesso di arrenderti».

-Mamma quanto è lungo il taglio!
-Ho combattuto contro una tigre che prima di scappare via mi ha dato una zampata sulla schiena!
-Mamma, ma tu sei la tigre e sei il più bel disegno che sia mai stato realizzato

Inspiro, espiro e piango.

Racchiudere la storia di Nikki Guelfi nelle parole, qualsiasi tipo di parole, credo sia impossibile. Come impossibile è capacitarsi del fatto che non ci sia più. Una parte della sua storia è racchiusa nelle 98 pagine di un libro, che qui vi ho dato in 10 pillole. Prima, dopo e in mezzo c’è la vita appassionata di una donna che ha vissuto la parola amore in tutte le declinazioni possibili.

Nikki se n’è andata sognando un viaggio. E “non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio, l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a raccontarci le sue promesse”. (Milan Kundera).

E allora buon viaggio, così, amica nostra preziosissima.

(Il libro è La zampata della tigre
Valeria Scafetta con Nikki Guelfi
Alter Ego edizioni)

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