Emanuela Loi, agente scelta. Per scelta

Emanuela Loi, agente scelta. Emanuela Loi da Sestu, Cagliari, diploma magistrale ma poi la tentazione del concorso in Polizia. Studia insieme alla sorella, si preparano ma alla fine passa solo lei, con il massimo dei voti. Vedi a volte le scelte della vita, nel senso che è la vita che sceglie. Ha 20 anni e parte per i sei mesi di addestramento a Trieste, città di frontiera che in qualche modo le sta predicendo la sorte, perché è proprio in una zona di confine che viene destinata: Palermo. Il confine non è solo quello con il mare: è quello con la mafia. Ed è a Palermo che arrivano anche gli sfottò dei ragazzini che vedono la divisa addosso a una donna. Lei tira dritto. Con la speranza di poter tornare a casa, prima o poi.

Le affidano alcuni piantonamenti poi la assegnano alle scorte.

A un amico che le chiede prudenza dice “Maddai, finché non mi mettono con Borsellino, non corro nessun rischio. Solo con lui mi possono ammazzare». Il 17 luglio 1992, rientrata da un periodo di ferie in Sardegna, è proprio a Paolo Borsellino che l’assegnano. Lui, incontrandola, le dice «Lei dovrebbe difendere me? Dovrei essere io a difendere lei».

Il primo giorno di scorta va tutto liscio. Alle 16,58 del secondo, in via D’Amelio Paolo Borsellino va a salutare la madre: il giudice ed Emanuela sono appena scesi dalla macchina quando esplode una Fiat 126. E con quella Fiat tutto il mondo intorno. Emanuela ha 25 anni. E’ la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio.

Con lei a via D’Amelio muoiono, oltre a Paolo Borsellino, anche i colleghi Walter Eddie CosinaAgostino CatalanoClaudio Traina e Vincenzo Li Muli.

«Eravamo giovani, io avevo 23 anni, lei 24. Amava la vita, e il suo obiettivo era quello di rientrare in Sardegna. Ma non certo in quel modo», racconterà a Rainews la collega Claudia Cogoni, sarda come Emanuela. E sarà proprio lei ad accompagnarla a prendere quell’aereo per Cagliari. L’ultimo.

C’è una bella canzone di Fabrizio Moro che si intitola “Pensa” che andrebbe riscritta anche al femminile:
“Ci sono stati uomini -e ci sono state donne- che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile.

Ci sono stati uomini -e ci sono state donne- che passo dopo passo
hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
con dedizione contro un’istituzione organizzata
cosa nostra… cosa vostra… cos’è vostro?”

Il 5 agosto del 1992 Emanuela Loi ha ricevuto la medaglia d’oro al valor civile.

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