Las Mariposas

Quella mattina il caporale della Polizia Nazionale, Ciriaco de La Rosa, sta scegliendo quattro giovani militari per portare a termine l’incarico ricevuto: i loro nomi sono Alfonso Cruz Valerio, Emilio Estrada Malleta, Néstor Antonio Pérez Terrero e Ramón Emilio Rojas Lora. Per farli muovere in incognito gli fa trovare un maggiolino Volkswagen. Partono il 18 novembre, ma tornarono senza aver eseguito l’ordine perché, dicono al superiore, le tre donne non erano sole, avevano con sé i bambini. Ci riprovano il 22 novembre. Stesso problema. Non sono sole.

Il 25 novembre, invece, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, 25, 36 e 34 anni, escono di casa da sole per fare visita ai propri mariti, incarcerati in quanto dissidenti politici. Non faranno mai ritorno: la loro jeep imbocca un ponte nella zona di Marapica e a quel punto quegli uomini armati obbligano l’auto a fermarsi e loro a scendere. Vengono prima divise una dall’altra, poi portate in posto di montagna chiamato La Cumbre, dove oggi sorge il loro monumento, e lì vengono picchiate, stuprate e infine strangolate. E’ il 25 novembre del 1960.

E sarà proprio quel triplice, brutale, assassinio a risvegliare l’indignazione popolare finché, nel 1961, Trujillo viene assassinato e con lui finirà anche la dittatura nel Paese.

Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal, nate a Ojo de Agua provincia di Salcedo nella Repubblica Dominicana, combatterono la dittatura di Rafael Trujillo, con il nome di battaglia Las Mariposas (Le farfalle).

Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134, dichiara il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in loro memoria.